Curiosità e leggenda - Fiorista Tonino
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Curiosità e leggenda

fiorista Tonino Milano
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Biancospino
I romani avevano dedicato questa specie alla dea Flora che regnava sul mese di Maggio, il mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata dal bianco dei fiori. Utilizzata anche per scacciare il malocchio e la sfortuna, usavano adornare le culle dei neonati con piccoli rami fioriti. I Greci si servivano dei rami fioriti per adornare gli altari durante le cerimonie nuziali. Veniva anche considerata pianta sacra alle fate, là dove cresceva, la leggenda dice che si poteva vederle.
I frutti del biancospino forniscono cibo invernale agli uccelli (ne sono ghiotti soprattutto tordi e cesene) che ne diffondono i semi. Soprattutto in Germania i fiori sono utilizzati, assieme ad altre erbe, per la preparazione di tisane in bustina bevute al posto del tè.
Il biancospino ha ispirato numerose leggende.
Per gli inglesi il biancospino fiorì miracolosamente dal pastorale di Giuseppe d’Arimatea, il membro del Sinedrio che si rifiutò di condannare Gesù. Si narra che questi appena arrivato in Britannia piantò il suo bastone a terra e lì fiorì.

 

Bucaneve
E’ detto “stella del mattino” perché è uno dei primi fiori a spuntare dalla terra dopo l’inverno. La tradizione cristiana associa il bucaneve alla candelora, il 2 febbraio, giorno della purificazione della Madonna. Inoltre una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciata dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e
dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l’idea di vivere in quelle condizioni; un angelo avuta compassione di lei, si dice, che prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.
I bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza. Il nome deriva dal greco e significa “latte e fiore”.

Bouganville
Cresce arrampicandosi sui muri e poi ricade in nuvole di colore fittissime, creando una vera gioia per gli occhi. I fiori che noi vediamo, in realtà, sono foglie colorate; guardando al centro si vedono dei piccoli e graziosi fiorellini bianchi.
La Bouganvillea, pianta brasiliana importata in Europa da un famoso esploratore francese, “De Bouganville” è divenuta, con il passare degli anni, sempre più ospite fisso dei nostri giardini, soprattutto nelle aree litorali, dove crea uno splendido contrasto con l’azzurro.

 

Bocca di leone
Il nome “bocca di leone” deriva dalla articolare forma del fiore, che ricorda una bocca carnosa, simbolo della passione.
E’ il fiore del capriccio perchè nel medioevo le ragazze si ornavano i capelli con esso per rifiutare i corteggiatori indesiderati. Per questo la valenza generalmente riconosciuta alla bocca di leone è l’indifferenza ed il disinteresse.

 

Begonia
Questa bella pianta tropicale conserva aspetto e animo caraibici.
La prima begonia che giunse in Europa arrivò in Francia nel 1777. Veniva dalla Giamaica e fu battezzata Begonia nitida. Fu un monaco francese, studioso di botanica, a scegliere il nome “begonia”, ispirandosi a Michel Bégon.

 

Azalea
L’Azalea era già conosciuta nell’antichità, in quanto i fiori di molte specie, soprattutto asiatiche sono particolarmente ricchi di nettare anche se alcune sono velenose.
Nell’antichità Plinio riferisce di un’intossicazione dei soldati dell’esercito romano, durante la campagna asiatica, provocata proprio da miele di specie velenose.

 

Anemone
La mitologia racconta di Anemone, bella ninfa alla corte della dea Flora, che aveva fatto innamorare due venti antagonisti: il freddo Borea e il leggiadro Zefiro. Questi iniziarono a lottare tra loro per conquistare la bella ninfa, scatenando bufere e tempeste. Flora, allora, formulò un incantesimo con cui incatenava Anemone ai due spasimanti: la corte di Zefiro l’avrebbe fatta schiudere, mentre le violente carezze di Borea avrebbero disperso nell’aria ancora fredda le fragili corolle. Questo bellissimo fiore, quindi, resta simbolo della caducità delle cose e dell’abbandono.
Il significato di tristezza misto a speranza è confermato anche da numerose leggende cristiane in Terra Santa, dove gli anemoni crescevano numerosi, di colore rosso fuoco e profumatissimi; secondo la tradizione, questi fiori spuntarono dalle gocce del sangue di Cristo cadute ai piedi della croce. Nell’Ottocento e fino ai primi decenni del Novecento, l’anemone è stato un fiore di gran moda in Europa, per, poi, essere sostituito da altre varietà più esotiche.

 

Crisantemo
In Cina e Giappone viene regalato alle Spose, in Inghilterra in occasione delle nascite. Il crisantemo rosso significa “ti amo”, bianco significa “verità”. In Giappone il crisantemo è la pianta simbolo dello stato e viene utilizzato come decorazione per feste, matrimoni ecc.
Appendendo all’uscio di casa un crisantemo si potrà star sicuri che all’interno dell’abitazione regneranno pace e benessere.

 

Calla
Il nome calla deriva dal greco Kallos, che significa bello. La calla cresce spontaneamente in Africa e tra l’equatore ed il Capo di Buona Speranza. Le calle fioriscono solo durante il periodo delle piogge.
Nel secolo scorso veniva definito “il fiore della linearità modernista” diventando il simbolo del periodo Liberty.
Sicuramente il nome allude alla tendenza dei peduncoli che portano il fiore ad attorcigliarsi ad anello.

 

Ciclamino
Le numerose leggende che gravitano intorno a questo fiore delicatamente profumato sono, per la maggior parte, incentrate sul liquido velenoso contenuto nelle sue radici tuberose. Un tempo si pensava addirittura che le donne in gravidanza dovessero evitare di passare vicino ai ciclamini, perchè l’influsso della loro linfa nefasta le avrebbe fatte abortire.
Nel linguaggio dei fiori vuol dire diffidenza, proprio perché le sue radici contengono una piccola quantità di veleno e per questo bisogna diffidare della sua bellezza e dei suoi presunti poteri magici.
Altre credenze sostenevano che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi dei serpenti più velenosi. Può essere anche un invito a migliorare o anche un avvertimento “minaccioso” verso chi non si sta comportando bene.
Il nome deriva dal greco kuklos, “cerchio”, e alcuni studiosi, associando la forma del fiore e il termine etimologico all’utero femminile, ritenevano che la pianta favorisse il concepimento.

 

Calendula
Il nome Calendula deriva da Calendae (il primo giorno del mese) che ne indica l’abbondante fioritura in quasi ogni mese dell’anno. I latini la chiamavano Solsequium (che segue il sole), perchè i suoi fiori sbocciano quando splende il sole, sono sempre rivolti verso di esso (eliotropismo) e si chiudono al tramonto.
Secondo una leggenda Adone, nato dalla relazione tra Mirra e il proprio padre Tia, venne adottato da Venere quando la madre fu trasformata in un albero per punizione, e questa, affascinata dalla bellezza di Adone, lo nascose in una cassa e lo affidò a Proserpina, regina degli Inferi. Quest’ultima, curiosa, aprì la cassa e, alla vista di Adone, fu colpita dalla sua bellezza e si rifiutò di restituirlo a Venere, la quale, irata, chiese aiuto agli Dei. Zeus mise fine alla disputa sentenziando che il giovane doveva trascorrere una parte dell’anno con Venere nel regno dei vivi e una parte con Proserpina nei regno dei morti. Nel passaggio tra la vita e la morte, causato dalla ferita di un cinghiale durante la caccia, dal sangue sgorgato ebbe origine una pianta dal nome Adonis. E dalle lacrime versate da Venere per piangere il suo amato fu generata la calendula destinata, come Adone, a periodi di vita alternati a quelli di morte.

 

Camelia
La camelia proviene dalla Cina e dal Giappone, dove ne crescono moltissime varietà. In Europa le camelie furono importate da G. J. Camel a partire dalla seconda metà del 1700. Tuttavia, questa splendida pianta raggiunse grande popolarità soltanto un secolo dopo, in seguito al successo del romanzo di Dumas, “La signora delle camelie”. Da allora, infatti, il fiore della camelia iniziò ad essere usato come ornamento di scollature ed orli degli
abiti delle signore; Madame Chanel ha insegnato a portarla sui suoi tailler. Negli anni ’30 del 1900, la camelia era una pianta fondamentale e sempre presente nella maggior parte dei giardini tardo-romantici di tutta l’Europa. Dalle foglie di alcune varietà si ricava il tè. In Italia è coltivata soprattutto sulle sponde del lago Maggiore.
Nel linguaggio dei fiori la camelia vuol dire perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima.
La camelia proviene dalla Cina e dal Giappone, dove ne crescono moltissime varietà. In Europa le camelie furono importate da G. J. Camel a partire
dalla seconda metà del 1700. Tuttavia, questa splendida pianta raggiunse grande popolarità soltanto un secolo dopo, in seguito al successo del romanzo di Dumas, “La signora delle camelie”. Da allora, infatti, il fiore della camelia iniziò ad essere usato come ornamento di scollature ed orli degli
abiti delle signore; Madame Chanel ha insegnato a portarla sui suoi tailler. Negli anni ’30 del 1900, la camelia era una pianta fondamentale e sempre presente nella maggior parte dei giardini tardo-romantici di tutta l’Europa. Dalle foglie di alcune varietà si ricava il tè. In Italia è coltivata soprattutto sulle sponde del lago Maggiore.
Nel linguaggio dei fiori la camelia vuol dire perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima.